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FEDERER

è universalmente riconosciuto come il giocatore più bello tecnicamente per efficienza del gesto e capacità coordinative, unite ad un senso dell'anticipo fuori dal comune anche tra i PRO. Non gli è mai piaciuto sentirsi dire "sembra quasi non abbia sudato", un modo per dire quanto gioca facile tra altri campioni che invece rendono assolutamente visibile lo sforzo che fanno.


L'immenso talento di Roger, che unisce efficienza del gesto tecnico (braccia e gambe) + senso dell'anticipo con timing super + capacità coordinative al top, gli hanno consentito di nascondere la fatica, ma non sarebbero mai bastate per vincere tutto quel che ha vinto. Infatti ha più volte spiegato quanto ha dovuto lavorare per migliorarsi e per superare le varie difficoltà che il tennis ci propone, e che aiutano a crescere.


Da allenatore, capisco quanto lavoro ha fatto Roger per controllare il suo incredibile talento, ma il talento può essere una trappola. Nel video qui sotto, Roger spiega che bisogna diventare maestri nel superare i momenti negativi. E riguardo questo, voglio parlare a cuore aperto a tutti i soci che vedo impegnarsi in campo, ma anche reagire male per un colpo sbagliato o una partita persa. Sono i momenti difficili di una partita, o i punti che sembrano chiusi ma vengono sbagliati, o quando l'avversario gioca come non ci piace, che ci aiutano a capire su cosa lavorare per migliorarci. Sono le sconfitte che ci rendono migliori, se lo vogliamo.


Nello sport, come nella vita bisogna lavorare anche sulle sconfitte per migliorarsi, e capire perché contro un certo tipo di gioco/situazione sono in difficoltà. Personalmente senza impegno e sacrificio, non sarei chi sono e non avrei mai capito cosa migliorare, quanto sono diventato forte e di cosa sono capace. Personalmente non penso di avere un timing incredibile o un senso dell'anticipo eccezionale. Insomma, non ho un talento particolare per giocare a tennis, ma ho imparato negli anni a capire come cercare di trasmettere quel che serve e ciò che veramente conta. E quello che conta va oltre un'apertura più compatta od una variazione di impugnatura, o una racchetta da cambiare continuamente, come fossimo alla ricerca del santo graal. Bisogna capire che non esiste la PAURA DI VINCERE come si sente dire spesso in giro ma anche in TV. Esiste la PAURA DI PERDERE, che purtroppo ci condiziona pesantemente. E se guardate questo video, Roger ricorda di come ha perso in carriera il 48% dei punti giocati, ovvero 1 punto su 2. Federer è diventato maestro nel gestire e superare i momenti negativi.


Insomma questo anche per dirvi che non serve spaccare le racchette o usare parole fuori luogo per una palla fuori. "Ogni punto è il più importante della vita. Ma finito il punto comunque vada, penso a quello dopo". Sicuramente si gioca con un po' di tensione, ma è importante il risultato che si ottiene con il lavoro quotidiano, passando anche dentro l'inferno, ma uscendone più forti e consapevoli di esserci passati.


Avanti così 💪🏻







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